
“L’azzurro delle Fiamme Oro Padova sta completando la preparazione in altura, in Svizzera, in vista della maratona ai prossimi Mondiali di atletica di Tokyo. Prima della rassegna iridata, Crippa sarà al via della 99esima edizione del Giro podistico Internazionale di Castelbuono. Lo abbiamo intervistato.”
Ha scelto i panorami mozzafiato delle Alpi svizzere per costruire il suo sogno mondiale. Yeman Crippa in queste settimane si trova a Saint Moritz, dove sta svolgendo la parte più intensa della preparazione in vista della maratona dei Campionati mondiali di atletica leggera, in programma dal 13 al 21 settembre a Tokyo. Lo segue da vicino Massimo Pegoretti, suo allenatore, insieme allo staff tecnico che ne cura ogni dettaglio. Accanto a lui in allenamento, l’altro azzurro di punta, Yohanes Chiappinelli, attuale primatista italiano sui 42,195 chilometri.
Crippa si è votato alla maratona: la studia, la insegue, la sente sempre più sua. Ma prima di volare in Giappone, c’è un appuntamento a cui non vuole mancare. Il 24 luglio lascerà l’altura per volare in Sicilia, direzione Castelbuono, per partecipare il 26 luglio alla 99esima edizione del Giro podistico Internazionale. Qui, tornerà da protagonista assoluto, nove anni dopo il brillante secondo posto all’esordio nel 2016 e la sfortunata parentesi del 2017.
Oggi Crippa è un atleta maturo, consapevole, determinato. In pista detiene i primati italiani su 3000, 5000 e 10000 metri. Su strada, suoi sono anche i record nazionali sui 5 km, 10 km e mezza maratona. A Tokyo vuole sorprendere e sorprendersi. Prima, però, c’è Castelbuono: gara simbolo, patrimonio di storia, tradizione ed emozioni, dove — lo diciamo sottovoce — un italiano non vince dal lontano 1989, quando a imporsi fu Salvatore Bettiol.
Abbiamo scambiato qualche battuta con Yeman Crippa, pronto a divertire e a divertirsi il 26 luglio a Castelbuono.
Hai scelto Castelbuono come tappa di avvicinamento ai Mondiali di atletica leggera a Tokyo di metà settembre, dove sarai protagonista nella maratona. Castelbuono ti aspettava…
Ovviamente c’è tanta voglia di tornare a Castelbuono. Con Antonio (Castiglia presidente del Gruppo Atletico Polisportivo Castelbuonese n.d.r.) ne abbiamo parlato già gli scorsi anni, la voglia c’è sempre stata. Solo che per la concomitanza di eventi come gli europei o i mondiali, in programma nello stesso periodo o subito dopo, negli ultimi anni non sono riuscito a tornare. Quest’anno era l’anno giusto, ne abbiamo già parlato a gennaio, Castelbuono mi aspettava e io aspettavo di tornarci.
Un test che ritieni importante in vista dei mondiali
Il Giro è una gara molto bella, emozionante, sentita dalla gente e a me serve anche come test maratona, visto che è un percorso collinare, sicuramente faticoso che metterà altro lavoro nella preparazione verso i mondiali di Tokyo dove correrò la maratona.
Sei soddisfatto del lavoro svolto fin qui in altura (St. Moritz), tanti chilometri per tanta qualità
In queste settimane ho messo tanto lavoro dentro, tanti chilometri, tanta qualità. Lavoro che sono certo verrà fuori un poco anche a Castelbuono; il tutto logicamente è proiettato verso l’obiettivo principale che sono i mondiali di Tokyo a metà settembre. A Castelbuono veniamo per fare come sempre il nostro meglio, per divertirci e fare divertire la gente.
Due partecipazioni al “Giro”, un giovanissimo Crippa che nel 2016 centrò un inatteso secondo posto
La gara di Castelbuono è quella che mi ha lanciato verso l’atletica dei grandi, l’atletica dei record. Ero ancora under 23 e non avevo ancora centrato nessun record. L’incontro con Totò Antibo e il bagno di folla con la gente festante è stato emozionante, lo ricordo sempre. Nel 2016 arrivai a Castelbuono in gran forma, ma chiudere al secondo posto non me l’aspettavo. Castelbuono mi ha aiutato per il futuro, gara tosta, dove si impara a tenere duro dal primo fino all’ultimo metro. Tenere botta ad ogni giro mi è servito, per le difficoltà che ho passato, dopo quella gara.
Come è nato l’amore per la Maratona, cosa ti aspetti da essa
La maratona mi ha sempre affascinato, sapevo che dovevo arrivare alle lunghe distanze dopo un percorso. Ho fatto tanta pista 1500, 5000, 10000 ma sapevo ed ero consapevole che prima o poi sarebbe arrivato il momento della strada e di affrontare la distanza regina, era solo una questione di tempo e non dovevo bruciare le tappe. Adesso so che quel momento è arrivato, ho “assaggiato” la maratona e mi sta piacendo molto, così come la preparazione. I risultati piano piano arriveranno, so di essere all’inizio e spero quanto prima di potere dare alla maratona del “tu” e di togliermi delle belle soddisfazioni come quelle che sono riuscito a togliermi in pista.
Il Crippa, atleta di livello mondiale è diventato icona per i giovani e non solo, un esempio da seguire; quale il messaggio che puoi lanciare
Ai ragazzi che mi seguono, posso dire che bisogna crederci, credere nei sogni, non farsi mai intimidire dai risultati negativi, da gare che non vanno bene, da stagioni che non portano risultati. Bisogna avere sempre la passione per la corsa , costanza negli allenamenti, credere sempre in quello che fai. Nove anni fa ero un ragazzino, avevo già ottenuto qualche risultato ma niente in confronto a quello che posso dire di avere fatto oggi. Il 26 luglio a Castelbuono torna un Crippa che è diventato un uomo, un atleta di livello mondiale che ci ha creduto tanto e che continua a crederci. Spero di essere un esempio, ma al tempo stesso una conferma per il pubblico che mi attende.
Ufficio Stampa – Giro Podistico Internazionale di Castelbuono
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